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COACHING

Il coaching per l’evoluzione professionale in azienda

18.05.2023

Per il primo articolo-intervista del nostro blog che vi racconta tutti i trend per un HR digitale, data driven, up to date e human centric abbiamo raccolto la testimonianza di Paolo Marinovich, Professional Coach e Presidente di CPC che ci aiuterà a comprendere il ruolo fondamentale che il coaching sta assumendo nell'evoluzione professionale delle persone in azienda.

Chi è Paolo Marinovich?

Laureato in ingegneria, ex-dirigente in aziende industriali italiane e multinazionali, è coach dal 2012, con qualifiche ICF e Master Practitioner PNL. Autore di svariati articoli* sul coaching ed il mondo del lavoro, Paolo è entrato in Comunità di Pratica di Coaching (CPC) nel 2013; nel 2018-2019 Paolo si è attivato insieme ad alcun* collegh* per dare alla CPC una struttura operativa agile e una veste giuridica nazionale, poi acquisita nel 2020 con la costituzione della CPC - Associazione di Promozione sociale. 

Come racconta Paolo, la CPC è oggi un luogo non soltanto fisico ma anche virtuale di scambio di conoscenze, di allenamento e sviluppo di competenze avanzate tra coach, tramite la condivisione di esperienze e l’esercizio di sessioni di coaching “tra pari” su casi reali.

All’inizio del 2022 la CPC, rappresentata dal suo Presidente Paolo, incrocia la strada di Hacking Talents e nasce un perfect Match!  

La conoscenza e l'approfondimento delle reciproche motivazioni ha portato ad un Accordo quadro di partnership tra le due realtà, che permette ai coach di CPC di aderire liberamente per lavorare nelle fasi centrali del percorso di evoluzione di Hacking Talents.

*tra cui il più recente, su Carriera tra passato e presente, scritto con la collega Mariangela Tripaldi, è stato pubblicato su “Persone & Conoscenze” dell’ottobre scorso. Su LinkedIn, si trova Il talento, già pubblicato dalla rivista 78Pagine nel marzo 2020. Su altri siti professionali, una riflessione su Coaching e senso di Comunità. Altri articoli correlati a coaching e vita aziendale si trovano qui; e infine, per farsi un’idea della relazione di coaching, su LinkedIn si trova anche una conversazione strategica.

Se volessimo dare una definizione del coaching quale sarebbe?

Esistono molte definizioni del coaching, formulate dalle associazioni internazionali e certificatrici del coaching e tutte convergono su una nozione di partnership

Si tratta di una partnership basata sul rispetto, sulla fiducia reciproca e naturalmente sulla confidenzialità. Il Talent ha un bisogno, un obiettivo da raggiungere, delle cose che gli o le stanno a cuore ed è detentore o detentrice del tema dell'argomento di percorso, come di ogni singola sessione.  

Il coach dall’altro lato è custode del processo e si impegna a spianare la strada perché il Talent possa focalizzarsi e raggiungere i propri obiettivi nella maniera più funzionale per sé stess*. Perché il coaching funzioni veramente bisogna però che il Talent sia veramente disponibile a mettere in discussione qualche sua area di comfort. Il coach lo/a accompagna in questo, in maniera “gentile” e rispettosa. Il coaching non ha una natura direttiva; se destabilizza un po’ il coachee o Talent è per stimolare l’evoluzione verso nuovi equilibri più funzionali agli obiettivi vitali del Talent. Alcuni esempi in cui il coaching può avere un impatto molto positivo sulla persona riguardano il bilanciamento tra vita privata e lavoro, gli obiettivi di carriera, le relazioni con capi e colleghi, i percorsi di studio e molti altri ambiti, in cui la consapevolezza di sé stessi, delle proprie fonti di motivazione e di energia assumono un ruolo fondamentale.

Come il coaching aiuta l’individuo in azienda?

Nel percorso di coaching il coach accompagna il Talent in un cammino di ricerca per trovare gli obiettivi più adatti al suo bagaglio professionale, le competenze che può mettere in gioco, le aspettative che sviluppa, ma anche le modalità per gestire quel complesso di relazioni che in un contesto collettivo sociale come l’azienda sono importantissime. Un percorso di coaching efficace porta il Talent a sviluppare la capacità di riconoscere nelle altre persone sensibilità, competenze, affinità e complementarietà e di rispettarle, leggendo nella diversità il potenziale per nuove sinergie e collaborazioni anziché conflitti.

Cosa ne pensi del coaching on-line?

“Secondo la mia esperienza e quella di molti miei colleghi, l'abitudine all'uso dello strumento, dello schermo del computer, si è sviluppata in modo abbastanza naturale, nel corso della pandemia che ci ha obbligati a scoprire la versatilità e l’agibilità dello strumento informatico. Questi strumenti, che permettono di risparmiare tempo, hanno indotto sia i coachee sia i coach ad essere più precisi negli orari e nelle scadenze. Nelle sessioni online ci sono ovviamente delle differenze, manca il feeling che si può creare in una stanza in cui due persone si trovano per lo stesso obiettivo; ma vi sono altre risorse a disposizione: un utilizzo più attento del linguaggio, per la chiarezza delle domande; la mimica facciale che sopperisce alla mancanza di una più ampia gestualità; il contatto visivo e il rispetto delle pause e dei silenzi del Talent, sono, spiega Paolo, risorse fondamentali nel coaching online.”

Perchè le aziende dovrebbero investire nel coaching proposto da Hacking Talents?

“Se, come dicevo prima, il percorso di coaching consente alle persone di  focalizzarsi sui propri obiettivi, comprendendo e accogliendo le diversità di opinioni, trovando così nuovi stimoli, allora le aziende non possono che trarne beneficio.”

Paolo propone un esempio: “In un team di progetto multidisciplinare, composto da progettisti con un approccio tecnico strutturato e responsabili di marketing creativo che utilizzano altre risorse, quali l’intuizione o l’immaginazione, è facile che si instaurino - se non proprio dei conflitti - dei momenti di incomprensione; ma se queste persone hanno fatto o stanno facendo un percorso di coaching e attivano la loro intelligenza emotiva, sono in grado di riconoscere le diverse sensibilità e motivazioni, proprie e altrui. Allora emerge tutta la ricchezza di risorse e il potenziale del team nel perseguire obiettivi condivisi; questo riduce lo spreco di energie e di tempo legato a incomprensioni e conflitti e alla loro soluzione.

In altri termini, se almeno una parte dei componenti del team ha svolto un percorso di coaching, si crea una situazione favorevole al cambiamento. L’esplorazione di ciò che è fuori dai propri schemi impatta positivamente sulla gratificazione del singolo individuo, nasce dalla percezione di essere parte attiva di un processo di trasformazione; quindi ha anche un impatto positivo sul clima aziendale e infine sull’attrattività dell’azienda rispetto al reclutamento di talenti dall’esterno, tema di grande attualità.

Hacking Talents porta nelle aziende un approccio all’evoluzione professionale delle persone fresco, dinamico ed innovativo. Rispetto a impostazioni più tradizionali, il percorso di Hacking Talents è pensato per produrre risultati efficaci in minor tempo, in linea con la velocità di trasformazione del mondo del lavoro. Questo processo è facilitato anche dal matching accurato tra coach e Talent e supportato da una ricca base dati dei coach; questo facilita l’attivazione del percorso, allineando subito le competenze ed esperienze del/la professionista più adeguat* con i bisogni e obiettivi dei Talent. 

Sono curioso di scoprire come Hacking Talents amplierà la sua offerta di servizi e crescerà, ma sono fin d’ora molto fiducioso sul suo impatto positivo sulle aziende e sulle persone.” 

Federica Pasini

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