Coach

Mirella Treves

Trasformare le avversità in risorsa con gioia e leggerezza è più semplice di quello che pensi

Motivazione

Ho scoperto di essere sempre stata un coach nel 2013. Cresciuta con una mamma americana già da bambina facevamo le "riunioni di famiglia" (team building), mettevamo affermazioni sul frigorifero e Post it o griglie per il Time Management, educata all'ascolto e a raggiungere obiettivi personali che scrivevamo a capodanno per poi rileggere l'anno successivo. Ho deciso di diventare COACH perché è una professione, a parte ad essere un "modo di essere", che mi permette di affiancare le persone ed i leader a trasformare le avversità in risorsa in un percorso creativo naturale e fluido.

top human skills

Creatività

Pensiero sistemico

Consapevolezza di sé

Gestione della complessità

Empowerment dell'altr*

area di expertize

Cambiamenti di vita

Leadership

Teamworking

Sviluppo carriera

Equilibrio vita - lavoro

background

Comunicazione

Executive

Formatrice

Bio

TRAINER E MENTOR COACH PROFESSIONISTA Italo - americana nata a Ginevra ho vissuto a Milano, New York, Atene e Parigi. Mi definisco cittadina del mondo con amici e connessioni ovunque. Professional Certified Coach (PCC) e Mentor Coach di International Coach Federation (ICF),PQ Coach (Positive Intelligence) e Trainer, con oltre 30 anni di esperienza. Sono certificata anche come NLP COACH dal 2014. Lavoro come coach da 10 anni, ho oltre 2500 ore di coaching ed ho affiancato più di 350 clienti. Sono una professionista solare, positiva, altamente motivata e performante, orientata sempre ad individuare strategie per evolvere, velocizzare il cambiamento e trovare soluzioni. Ho una mente lucida, aperta (fin troppo!) e creativa che mi permettere di visualizzare a 360° la situazione che mi viene proposta cogliendo sovente risorse, possibilità, soluzioni e aspetti innovativi. Nelle sessioni, sia individuali che in team, integro con leggerezza ed empatia, strumenti acquisiti durante la mia vita: teatro, mindfulness, positive thinking, PNL. Determinante è stato il mio incontro e la mia continua connessione con gli indiani d’America.